Torino sorprende chiunque decida di esplorarla con occhi curiosi. Oltre ai monumenti classici come la Mole Antonelliana (che già di per sè è un edificio parecchio curioso, anche per la sua storia…) e il Museo Egizio, la città custodisce un patrimonio di curiosità, dettagli insoliti e storie poco note. Ecco quindi una piccola guida alle cose più curiose e insolite da vedere a Torino: un itinerario tra architetture bizzarre, leggende metropolitane, simboli portafortuna e capolavori di creatività urbana. Dall’eccentrico Palazzo con il Piercing alla sinuosa Casa dell’Obelisco, passando per animali scolpiti, pipistrelli di pietra e tradizioni scaramantiche, ecco tutto ciò che rende Torino una città davvero unica.
Curiosità di Torino: tori e altri animali
Gli orsi del Teatro Colosseo: la street art che parla di ambiente


Sui muri del Teatro Colosseo, uno dei principali teatri della città, spiccano due giganteschi orsi di street art che denunciano i danni provocati dall’uomo all’ambiente. Il primo è il celebre orso di Bordalo II, alto circa 8 metri e costruito interamente con rifiuti: vecchie biciclette, plastica, lamiere. Un’opera che trasforma la spazzatura in arte e lancia un messaggio forte contro l’inquinamento e il consumismo. Poco più in là, “Black Machine” del duo svizzero Nevercrew raffigura un orso polare intrappolato nel petrolio, con accanto una sedia vuota e una scritta luminosa: una scena quasi teatrale che invita a riflettere sull’impatto umano sull’ambiente. Due opere potenti che trasformano una semplice passeggiata nel quartiere di San Salvario in un viaggio tra arte urbana e attivismo ecologico.
Dove si trova: Via Bidone angolo Via Madama Cristina.
A proposito di Murales, sapete che a Torino ce n’è uno dedicato a Piero Angela? Lo trovate a fondo pagina…
Cani, tori e leoni sui palazzi di Via Milano



In via Milano, nell’area che precede piazza della Repubblica, potete trovare un particolare slargo urbano caratterizzato da angoli smussati dei palazzi circostanti. Alzando lo sguardo, noterete le decorazioni scultoree insolite che ornano questi edifici: teste di toro, leone e cane si affacciano dall’alto. Questa particolarità architettonica rappresenta una delle curiosità torinesi meno conosciute ma più affascinanti per chi ama scoprire dettagli inusuali nel tessuto urbano.
Le sculture zoomorfe non sono semplici elementi decorativi, ma raccontano storie singolari legate alla proprietà degli edifici e alla cultura cittadina. La testa di toro rappresenta un omaggio all’emblema stesso della città di Torino, il cui nome deriva proprio dall’animale. Il palazzo ornato con teste di leone apparteneva a una nobile famiglia che aveva il leone nel proprio stemma araldico. Particolarmente curiosa è la simbologia della casa con le teste di cane, appartenuta all’ordine dei Domenicani. Il nome di quest’ordine religioso, derivato dal latino “Dominus” (Signore), fu argutamente trasformato in “Domini canes”, ovvero “i cani del Signore”, custodi della fede.
Dove si trova: Via Milano angolo Via Santa Chiara.
Il palazzo dei pipistrelli in via Madama Cristina


In via Madama Cristina, nel quartiere San Salvario, si trova il cosiddetto “Palazzo dei Pipistrelli”. Due enormi pipistrelli di pietra, acquattati sotto i balconi del terzo piano, sorvegliano la strada con aria inquietante.
Questi animali scolpiti furono aggiunti nel 1876 dal proprietario dell’edificio probabilmente per stupire e incuriosire i passanti. Ma sono curiosità che si mimetizzano talmente bene sulle facciate del palazzo che spesso passano inosservate.
Dove si trova: via Madama Cristina 19, Torino
Il Toro che esce dal muro al Quadrilatero Romano

Passeggiando per il Quadrilatero Romano, in via delle Orfane davanti alla piazzetta Visitazione, noterete la testa di un toro che sbuca fuori dal muro. Si tratta di un installazione dell’artista Richi Ferrero, intitolata T’oro per le corna dorate dell’animale che spaccano il muro, facendone saltare per aria i mattoni.
Dove si trova: via delle Orfane 20, Torino
I Toret: le tipiche fontane di Torino

Il Toro, animale araldico di Torino, compare in svariati punti della città sotto forma di fontanella. I Toret (diminutivo piemontese di “toro”) sono parte integrante del paesaggio urbano di Torino. Introdotti a partire dal 1860 per garantire l’accesso all’acqua ai cittadini, i Toret sono oggi oltre 800 e si trovano disseminati in tutta la città, dai parchi alle piazze. Sono diventati uno degli elementi distintivi della città sotto forma di souvenir e gadget.
Quali sono i Toret più curiosi?
Ci sono alcuni Toret che rappresentano delle vere e proprie curiosità. Ad esempio:
- la Fontana dei Sette Toret in via Stradella 177: sette Toret disposti a semicerchio in un giardino
- il Toret con testa di leonessa al Parco della Pellerina: una fontanella che si distingue per la testa di leonessa (o forse di orso), al posto della tradizionale testa di toro
- i due Toret che si guardano, in via Stampatori 4
Curiosità architettoniche
Il palazzo con il piercing: arte urbana che sorprende

Nel cuore del centro storico, a pochi passi da Piazza Castello, si trova una delle cose più curiose e fotografate della città: il cosiddetto “Palazzo con il Piercing”. L’opera, ideata dall’architetto Corrado Levi e dal collettivo Cliostraat, consiste in un enorme piercing metallico che attraversa lo spigolo del quarto piano di un palazzo settecentesco in piazzetta Corpus Domini, nel Quadrilatero Romano.
La scultura, pensata per essere temporanea, è diventata parte integrante della città. Le gocce di sangue colorate che sgorgano dal piercing simboleggiano le anime contrastanti di Torino: quella nobile (blu) e quella popolare (rossa). Il “Palazzo con il Piercing” è oggi uno dei simboli della Torino contemporanea, capace di dialogare con la propria storia senza paura di osare.
Dove si trova: Via Palazzo di Città 19, Torino
La Fetta di polenta: ingegno e bizzarria firmati Antonelli

Tra le architetture più stravaganti di Torino spicca la “Fetta di Polenta”, un edificio progettato dal geniale Alessandro Antonelli, progettista che amava le sfide, autore della Mole. Il suo nome deriva dalla forma sottile e dal colore giallo che ricorda una fetta di polenta. Ma la vera particolarità è la larghezza: il lato più stretto misura solo 54 centimetri!
Questa costruzione, apparentemente impossibile, è un capolavoro di ingegneria e creatività. La Fetta di Polenta rappresenta la capacità dei torinesi di sfruttare ogni spazio, anche il più improbabile, trasformando i limiti in opportunità architettoniche.
Dove si trova: Corso San Maurizio angolo Via Giulia di Barolo.
Scopri di più: vai alla pagina dedicata alla Fetta di Polenta.
Le palle di cannone nei muri: segni delle antiche battaglie

Passeggiando nel centro storico di Torino, potete andare a caccia delle palle di cannone incastonate nei muri degli edifici. Questi resti bellici risalgono agli assedi che la città ha subito nei secoli passati e sono stati lasciati volutamente come testimonianza storica.
Le palle di cannone sono una memoria tangibile delle guerre che hanno segnato la storia di Torino e rappresentano un curioso museo a cielo aperto, spesso ignorato dai passanti distratti. Quella nella foto è in piazza San Carlo, dove recentemente durante il restauro di palazzo Barbaroux al numero 217, è stata scoperta una nuova palla di cannone, rimasta per secoli sotto l’intonaco.
Il portone del melograno: gioiello liberty in via Argentero
In via Argentero 4, nel quartiere San Salvario, si trova il famoso “Portone del Melograno”, uno degli esempi più belli di portoni Liberty a Torino. Realizzato nel 1904 da Pietro Fenoglio, autore dei palazzi liberty più celebri di Torino, il portone è decorato con rami, foglie e frutti di melograno in ferro battuto, recentemente dipinti con colori vivaci.
Oltre alla bellezza del portone, tutto l’edificio è un capolavoro di architettura liberty, con balconi sorretti da strutture in ferro e maioliche colorate. Un angolo di eleganza e creatività che merita una visita.
La casa dell’obelisco in piazza Crimea


Passiamo dal liberty al neo-liberty con questo curioso palazzo in piazza Crimea, chiamato “Casa dell’Obelisco”, progettato dagli architetti Sergio Jaretti Sodano ed Elio Luzi tra il 1954 e il 1959. Questo edificio residenziale si distingue per le sue facciate curvilinee e l’uso innovativo del litocemento, che contribuisce a creare giochi di luce e ombre, conferendo dinamismo alla struttura
La Casa dell’Obelisco rappresenta una provocazione estetica rispetto all’architettura torinese dominata da linee squadrate e sobrie.
L’edificio prende il nome dall’obelisco situato nella piazza adiacente, eretto nel 1892 in onore della partecipazione del Regno di Sardegna alla guerra di Crimea. Nel 1971, la Casa dell’Obelisco è stata scelta come location per il film “Il gatto a nove code” di Dario Argento.
Dove si trova: piazza Crimea 2 Torino
25 verde: la foresta verticale di Torino

Tra le architetture contemporanee più singolari e curiose della città c’è “25 Verde”, il primo condominio-foresta di Torino, progettato dall’architetto Luciano Pia. L’edificio, situato in via Chiabrera, ospita oltre 150 alberi che crescono sui balconi e sulle terrazze, creando un microclima naturale e un impatto visivo unico.
25 Verde è un esempio di bioarchitettura che coniuga sostenibilità, design e qualità della vita urbana. Un simbolo della Torino che guarda al futuro, senza dimenticare la bellezza della natura.
Dove si trova: Via Gabriele Chiabrera 25, Torino
Il sommergibile nel parco del Valentino

Tra le cose più insolite di Torino c’è un sorprendente cimelio navale che emerge dal verde del Parco del Valentino: la sezione centrale del sommergibile Andrea Provana. Situato lungo il Viale Marinai d’Italia, accanto alla sede torinese dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, questo pezzo di storia affacciato sul Po è uno dei più importanti reperti navali in Italia conservati fuori dai musei.
Costruito nel 1915 e varato nel 1918, l’Andrea Provana fu impiegato per scopi addestrativi e, sebbene non partecipò a operazioni belliche, fu coinvolto in manovre strategiche durante la crisi di Corfù del 1923. Dopo un’esplosione accidentale nel 1927 e la successiva dismissione, la sezione centrale del sommergibile fu esposta all’Esposizione Internazionale del 1928. Nel 1933, trovò la sua collocazione definitiva nel cuore del Valentino, diventando un curioso monumento cittadino.
Dove si trova: Viale Marinai d’Italia 1, Torino
Superstizioni e portafortuna torinesi
Il dito di Cristoforo Colombo: il rito scaramantico di Piazza Castello

Sotto i portici della Prefettura in Piazza Castello si trova un medaglione in bronzo che raffigura Cristoforo Colombo. Secondo una tradizione popolare, toccare il dito mignolo della mano del navigatore porterebbe fortuna, soprattutto agli studenti in cerca di buoni voti agli esami.
Il dito di Cristoforo Colombo, ormai consumato dalle mani di migliaia di persone, è diventato uno dei portafortuna più amati e fotografati della città. Un piccolo gesto scaramantico che racconta il lato più giocoso e umano di Torino.
Dove si trova: Piazza Castello 195, Torino
Il toro di piazza San Carlo: calpestare la fortuna

Il toro rampante in bronzo incastonato nella pavimentazione sotto i portici davanti al Caffè Torino in Piazza San Carlo è la più nota delle scaramanzie torinesi: la leggenda vuole che calpestare gli attributi del toro porti fortuna. Questa usanza, praticata con discrezione dai torinesi, è diventata un vero e proprio rito per chiunque passi dalla piazza.
Il soffitto viola del Teatro Regio
A proposito di scaramanzie, è noto che nel mondo del teatro il colore viola è tradizionalmente evitato, poiché associato alla Quaresima, periodo durante il quale nel Medioevo erano vietati gli spettacoli teatrali, portando a un’interruzione delle attività e dei guadagni per gli attori . Tuttavia, a Torino, il Teatro Regio sfida questa superstizione: il progetto di Carlo Mollino presenta un soffitto e interni in tonalità viola. Mollino scelse deliberatamente questo colore per accentuare l’effetto scenico e rompere con le convenzioni, creando un ambiente immersivo e avvolgente che esalta l’esperienza teatrale.

Il Murales dedicato a Piero Angela
Piero Angela era nato a Torino e proprio vicino al Palazzo della Rai potete vedere un gigantesco murale a lui dedicato. Per scoprire di più sulla storia e dove trovarlo andate alla pagina dedicata.


Avete in mente altre curiosità e stranezze di Torino? Scrivetelo nei commenti!