Basta addentrarsi nel Quadrilatero Romano, cuore dell’antica Augusta Taurinorum, per respirare l’atmosfera di un’epoca lontana tra vicoli acciottolati e locali caratteristici.
Il Quadrilatero Romano è uno delle parti più antiche e affascinanti di Torino, proprio nel cuore della città. Questa zona è caratterizzata da palazzi storici, strette strade lastricate e una vivace presenza di negozi, ristoranti e caffè. Il nome “Quadrilatero Romano”, detto anche “Quadrilatero”, deriva dalla sua origine come castrum dell’antica Augusta Taurinorum, la città romana da cui Torino ha avuto origine.
Il Quadrilatero di oggi corrisponde a una parte del vecchio castrum romano: l’area delimitata da via Garibaldi, il decumano massimo romano, via della Consolata, corso Regina e via XX settembre.

Il Quadrilatero Romano è un luogo di grande interesse storico e culturale. Qui è possibile visitare: la Chiesa di San Tommaso, risalente al XII secolo, il Duomo di Torino e la Sindone, Palazzo Barolo, un edificio rinascimentale che ospita mostre e manifestazioni culturali, la chiesa della Consolata, la più amata dai torinesi e il vicino caffè storico, il Bicerin. Ma il Quadrilatero Romano è anche famoso per la sua vivace vita notturna, con numerosi bar e locali che si animano ogni sera. Gli amanti del cibo e del vino non possono perdere l’occasione di gustare le specialità locali nei tanti ristoranti e caffè che popolano la zona.
In sintesi, il Quadrilatero Romano è una zona imperdibile per chi visita Torino. Qui è possibile immergersi nella storia della città, scoprire la sua cultura e gustare i suoi prodotti tipici. Per saperne di più sul Quadrilatero Romano by night vai alla sezione Torino by night.
Mappa del Quadrilatero Romano

Le più belle cose da vedere nel Quadrilatero Romano di Torino.
Piazza Emanuele Filiberto
l nostro itinerario del Quadrilatero Romano parte da piazza Emanuele Filiberto, con i suoi svariati locali, l’atmosfera parigina e, sotto terra, le vecchie ghiacciaie che servivano il limitrofo mercato di Porta Palazzo.
Piazza e Chiesa della Consolata


IDa qui si raggiunge piazza della Consolata, dove si trova l’omonimo Santuario, mirabolante opera barocca di Guarino Guarini e Filippo Juvarra, le due archistar barocche di Torino.


La Consolata è una delle chiese più amate e particolari di Torino. Da non perdere gli interni sontuosi, interamente rivestiti in oro e ricoperti di ex voto con cui i fortunati sopravvissuti ringraziavano la Madonna per averli salvati dalle disgrazie più disparate.

Di fronte al Santuario, è d’obbligo concedersi una piacevole pausa nello storico caffè Al Bicerin, il locale dove nacque e ancora oggi si serve la famosa bevanda a base di caffè, cioccolato e crema di latte offerta in un piccolo bicchiere, il bicerin, appunto, che dà il nome al locale.

Piazza Savoia

Una piazza quadrata dominata dal grande obelisco che ricorda la legge Siccardi del 1850, con la quale veniva abolito il tribunale ecclesiastico. Attraverso via del Carmine, si arriva all’omonima chiesa, progettata da Filippo Juvarra: da non perdere, nell’abside, la Madonna del Carmine, dipinta da Claudio Francesco Beaumont (1755). Dal lato opposto della piazza si accede a via delle Orfane, su cui si affaccia Palazzo Falletti di Barolo, esempio di dimora patrizia torinese, dove Silvio Pellico scrisse la sua opera più celebre: “Le mie prigioni”.

Piazza Palazzo di Città

Anticamente conosciuta come Piazza delle Erbe, oggi è la piazza del Municipio di Torino, un luogo ricco di storia e fascino. Tra il 1659 e il 1665, l’originario Palazzo Municipale fu abbattuto e ricostruito dall’architetto Francesco Lanfranchi. Successivamente, nel Settecento, l’edificio venne ampliato da Benedetto Alfieri, mentre dal 1858 la sua facciata venne impreziosita dalle statue di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II.
Al centro della piazza si erge il monumento dedicato al Conte Verde, opera dello scultore Pelagio Palagi. Commissionato da Carlo Alberto, raffigura Amedeo VI di Savoia, detto appunto il Conte Verde, uno dei più noti principi guerrieri della dinastia.
Sotto Natale, la piazza ospita l’opera Tappeto volante di Daniel Buren, una delle più belle Luci d’Artista: una “scacchiera” di lanterne cubiche sospesa sulla piazza, molto scenografica.
Piazzetta Corpus Domini

Costruita insieme all’omonima chiesa su progetto di Ascanio Vitozzi, era anticamente la piazza del mercato delle granaglie.

Curiosità
Il palazzo con il piercing
In piazzetta Corpus Domini è possibile vedere un originale intervento di arte urbana del 1996: si tratta del Piercing, un anello d’acciaio attaccato allo spigolo all’ultimo piano di un palazzo del Settecento realizzato dallo studio di architettura Cliostraat.


Piazza IV Marzo

Le case medievali, con le facciate in mattoni e finestre ogivali, racchiudono una minuscola e piacevole piazzetta: è una delle zone più antiche della città che comprendeva le vie dai nomi dei mestieri (dei cappellai, dei panierai, dei pellicciai, dei calzolai, ecc).
Questa piazza è diventata una delle più frequentate del Quadrilatero Romano: vi si affacciano ristoranti e vinerie, creando un’atmosfera vivace, soprattutto nelle ore serali. Con i suoi dehors animati e l’illuminazione soffusa, è il luogo ideale per gustare piatti tipici piemontesi, sorseggiare un buon bicchiere di vino e immergersi nell’atmosfera storica del centro di Torino
Piazza San Giovanni e Cattedrale di San Giovanni Battista (Duomo)

Dedicato a San Giovanni Battista, il Duomo è l’unico esempio di architettura sacra rinascmentale a Torino. La torre campanaria venne fatta erigere nel 1470 in forme romaniche e conclusa nel ‘700 da Filippo Juvarra. Racchiudono la piazza Palazzo Reale e Palazzo Chiablese: quest’ultimo, sorto nel XVII secolo, venne ristrutturato nel XVIII da Benedetto Alfieri.
Cappella della Sacra Sindone

È dedicata alla reliquia ritenuta il sudario in cui fu avvolto il corpo di Gesù Cristo. È il capolavoro barocco di Guarino Guarini, che portò a termine il precedente progetto di Amedeo di Castellamonte. L’Ostensione del Sacro Lino è un evento eccezionale. Nella prima cappella di sinistra del Duomo è esposta una copia fotografica.
Teatro Romano

Torniamo all’epoca degli antichi Romani con una visita dell’area archeologica nel centro della città, che conserva anche i resti di un antico teatro romano risalente al I secolo d.C. Sono visibili le gradinate, il piano dell’orchestra e alcuni pilastri esterni. Riemerso soltanto alla fine dell’800, si collocava nella zona a nord-est dell’antica città romana.
Porta Palatina

In piazza Cesare Augusto troviamo il più celebre monumento dell’Augusta Taurinorum fondata dai Romani nel 28 a.C.; l’antica “Porta principale sinistra” caratterizza con il suo nome medievale (Portae Palatii) il quartiere antistante. Era la porta di accesso dalla zona nord dell’antica città romana. In questa foto vediamo la Porta Palatina ripresa dal campanile del Duomo, con Piazza della Repubblica e le Alpi sullo sfondo.

Curiosità
Le case degli animali
Percorrendo via Milano, poco prima di giungere a piazza della Repubblica, si incontra uno slargo, ottenuto smussando gli angoli dei palazzi. Su uno degli angoli si trova la Basilica Mauriziana, opera di Filippo Juvarra. Se alzate lo sguardo noterete che le facciate delle case sugli altri tre angoli, anch’esse progettate da Juvarra, sono decorate con sculture raffiguranti teste di toro, cane e leone.



Il toro richiama l’emblema della città. Il leone faceva parte dello stemma dei proprietari della seconda casa. La casa con le teste di cane invece era di proprietà dei Domenicani. Il nome “Domenicani” deriva dal latino “Dominus”, ovvero Signore, che per un gioco di parole diventarono “Domini canes”, i cani del Signore.
Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico, unico esempio di gotico a Torino, fu edificata dai Domenicani tra il XIII e XIV secolo all’angolo tra via San Domenico e via Milano. Particolarmente significativa è la sua storia come sede del Tribunale dell’Inquisizione. Nonostante la trasformazione barocca voluta dai Savoia nel Settecento, gli interventi di restauro del 1906-1911 hanno ripristinato il rigoroso aspetto medievale originario, riportando alla luce l’austera atmosfera che caratterizzava questo importante centro giudiziario ecclesiastico.
L’edificio conserva preziose opere d’arte: rari affreschi trecenteschi nella cappella della Madonna delle Grazie, un affresco cinquecentesco di Giovanni Martino Spanzotti, e nella cappella del Rosario una pala del Guercino circondata dai Quindici misteri del Rosario scolpiti da Stefano Maria Clemente, artista settecentesco autore anche del pulpito.


Galleria Umberto I

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