Borgo Vecchio Campidoglio, un piccolo paese nella città, dove l’arte è appesa alle facciate delle case.
Un quartiere operaio nato a metà dell’Ottocento tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni, con case basse e tranquille stradine in cui sembra di rivivere l’atmosfera di un Piemonte d’altri tempi, passeggiando tra casette, boite, botteghe artigiane, osterie e gallerie d’arte. Un tempo era un vero e proprio borgo posto fuori dalla cinta daziaria di Torino
Qui la gente siede ancora nei cortili delle case e per le vie acciottolate è possibile imbattersi in personaggi ed attività curiose, come la ciclo officina letteraria o l’Associazione dei sardi di Torino.
Dall’inizio degli anni ’90, le facciate del Borgo Campidoglio ospitano le opere d’arte del MAU, Museo di arte urbana: il primo museo di arte contemporanea all’aperto in un centro urbano in Italia.
Un vero e proprio museo a cielo aperto visitabile gratuitamente con oltre 140 opere realizzate sulle facciate degli edifici del Borgo: murales, finestre, cancelli, teche, installazioni.
In Borgo Campidoglio anche le panchine sono d’autore: in piazza Moncenisio potete scegliere di sedervi su quella decorata alla Mondrian, quella di Keith Haring, quella di Picasso o quella alla Wahrol.
Per osservare tutte queste opere non è necessario il biglietto, basta camminare e alzare lo sguardo sulle facciate delle case alla ricerca di un pezzo d’arte.
Ideale per una sosta ristoratrice il pergolato del ristorante Ratatui in via San Rocchetto (nella foto), un tempo sezione del Partito Comunista Italiano poi diventato luogo di ristoro.
In borgo Campidoglioi potete trovare una delle migliori farinate di Torino: da Cecchi, in via Nicola Fabrizi, una piccola e caratteristica pizzeria che serve anche un ottima pizza al padellino.