Dopo lo Studio 2, il vecchio Hiroshima di via Belfiore e i Reddocks, chiude il Barrumba di via San Massimo.
Fa una certa impressione pensare di non poter mai più tornare in un posto in cui hai passato tante serate piacevoli o scazzate, riconvertito in chissà che cosa.
La prima volta che entrai in quel posto si chiamava Area, mettevano house ed era frequentato da fighetti. Poi si chiamò Island e quindi Barrumba, come il club londinese… ma scritto attaccato.
Era da qualche anno che non ci andavo più, però per un bel periodo, quando andavo all’università e potevo tirar tardi senza problemi anche in settimana, trascorrevo i miei giovedì notte in quel posto dalla pista rotonda, con l’ingresso gratuito e ottima musica: il locale in cui ho sentito per la prima volta Chemical Brothers, Underworld, Prodigy, Josh Wink , Daft Punk , il trip-hop e la drum’n bass mixati con pezzi alternative rock e brit pop.
Tra i dj c’era il mitico Giorgio Valletta da Radio Flash, poi Xplosiva e ClubToClub.
Moltissimi i concerti: quasi tutti i gruppi alternativi passarono dal club di via San Massimo.
Memorabili poi le feste di capodanno del Barrumba: quella con live dei Subsonica e quella con i Fratelli di Soledad, il primo trascorso con un’amica che, dopo qualche anno, è diventata mia moglie.