Finalmente Torino celebra Carlo Mollino, il personaggio che nel novecento ha influito maggiormente sulla qualità architettonica della città, con capolavori come il Teatro Regio, la Camera di Commercio, il dancing Lutrario, l’Auditorium Rai che hanno dato slancio alla rinascita della città nel primo dopoguerra.
“Arabeschi” è il titolo della mostra alla Galleria d’Arte Moderna: la vita e l’opera di Mollino sembrano dominate da figure curve e dinamiche: i disegni con le traiettorie delle acrobazie da effettuare con il suo areo, le studi sulle discese con gli sci, gli scheletri lignei dei suoi mobili, le automobili, i nudi femminili…
Passeggiando tra i mobili, le ricostruzioni degli arredamenti, le automobili, viene da pensare che un’ opera così ricca e applicata a discipline diverse meriterebbe un’esposizione permanente, che arricchisca il patrimonio culturale e turistico di Torino.
Non sarebbe male un bel museo Mollino nei locali del Lutrario…
Ma forse questa mostra è un’occasione irripetibile, visto che raggruppa pezzi originali provenienti da musei internazionali come il Centre Pompidou o il Brooklyn Museum e da collezioni private americane ed europee, per vedere riunita l’opera dell’architetto e comprenderne il genio.
Che bello che finalmente sia data un pò di visibilità ad una figura così importante come Carlo Mollino. Il lutrario sarebbe già bello salvarlo dal devasto metterci dentro un museo sarebbe davvero un sogno.
Un saluto
Già… non ho ancora avuto il coraggio di entrare dentro, tra madame tirate a lucido e playboy in pensione…