Da qualche giorno in via Garibaldi ha aperto Expression, il nuovo caffè di Lavazza. Il locale sembra un po’ seguire la filosofia starbucksiana di luogo in cui passare il tempo sorseggiando caffè (che poi non è così diversa dal concetto dei caffè storici torinesi) invece è molto distante dall’usanza italica di bere il caffè in piedi rapidamente: poltrone comode (e di design), riviste da sfogliare, il cameriere che non ti sta col fiato sul collo per liberare il tavolo o per farti consumare subito qualcos’altro… insomma tutto quello che mi fa apprezzare i cafè all’estero.
Dal menu, molto ricco, abbiamo provato il caffè solido disegnato da Ferran Adrià (curiosa la consistenza, voglio però provare il cappuccino che forse è più particolare) e un Espressone, una specie di milkshake. Per Leonardo invece il solito yogurt da casa.
Il locale tutto sommato mi piace, anche se rispetto a Starbucks et similia ha un aspetto un po’ freddo, tutto bianco, anche se elegante.
Due pecche: il locale si sviluppa quasi tutto al primo piano e per accedere bisogna superare il bar al piano terra sgomitando (sotto è stracolmo di gente che prende il caffè in piedi, sopra invece è vuoto). Poi il pavimento, che mi ricorda terribilmente quello di Mc Donalds.
Il nostro slow-cafè o being space preferito (anche di Leonardo che è stato più volte allattato al piano sotterraneo) in zona rimane comunque Exki di via Pietro Micca, in cui ormai conosciamo tutti i baristi per nome ( e uno di loro legge pure TOlove, anche se non ho capito chi è).
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