Il Centro Storico Fiat: un viaggio nella storia dell’automobile italiana

Cosa vedere nel nuovo museo dedicato alla storia della Fiat, nella fabbrica dove tutto è nato.

l Centro Storico Fiat, in via Gabriele Chiabrera 20, a poca distanza dal Parco del Valentino, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia industriale italiana. Nato nel 1907 come primo ampliamento delle officine Fiat di corso Dante, questo edificio liberty ha ospitato momenti cruciali dell’evoluzione automobilistica, trasformandosi oggi in un museo-archivio che custodisce oltre un secolo di innovazione tecnologica e design.

Centro storico Fiat

Riaperto al pubblico nel 2024 sotto la gestione del Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO), il centro offre un percorso espositivo unico, dalla mitica 3½ HP del 1899 (il primo modello Fiat costruito) al caccia G91, passando per trattori storici alla locomotiva Littorina: un patrimonio che include 85 veicoli, 300 modellini e migliaia di documenti d’archivio.

La nascita dell’Automobile a San Salvario: quando Torino divenne la capitale italiana dell’auto

Alla fine del XIX secolo, il borgo di San Salvario divenne l’epicentro di un’evoluzione tecnologica che avrebbe trasformato non solo la città ma l’intero panorama industriale italiano. Dalle piccole officine di questo quartiere nacquero i marchi che avrebbero fatto la storia dell’automobile italiana, dando il via a un’avventura imprenditoriale e tecnologica che ancora oggi caratterizza l’identità torinese.

Tutto iniziò grazie ai pionieri come i fratelli Ceirano, che alla fine dell’Ottocento fondarono in corso Vittorio Emanuele 9 la prima officina per la produzione di biciclette e automobili. Da qu, nel 1899, uscì la Welleyes, una delle prime vetture italiane. La produzione fu ceduta poi alla neocostituita Fabbrica Italiana Automobili Torino, fondata l’11 luglio 1899 da un gruppo di imprenditori e nobili torinesi. Il primo stabilimento fu in corso Dante.

“I Fondatori della Fiat” di Lorenzo Delleani riuniti presso il giorno 11 luglio 1899 per l’atto di fondazione della società Fabbrica Italiana Automobili Torino.

Il Centro Storico Fiat e la nascita dell’industria dell’automobile

Il Centro Storico Fiat ha sede nel primo ampliamento delle officine di corso Dante, dove nacque l’azienda. Il progetto del 1907, realizzato in stile liberty con elementi di ispirazione floreale e geometrie razionali, rappresentò non solo un ampliamento fisico ma anche un manifesto architettonico della nascente industria torinese.

L’edificio di via Chiabrera divenne il fulcro delle attività della Fiat nei primi decenni del Novecento, ospitando sia spazi produttivi che uffici amministrativi. Con la sua caratteristica architettura caratterizzata da ampie vetrate e strutture in acciaio, l’edificio mantenne la funzione produttiva fino agli anni ’30, quando le attività vennero gradualmente trasferite al nuovo stabilimento del Lingotto.

La Trasformazione in Museo-Archivio

Il processo di riconversione in spazio museale iniziò negli anni ’80, ma raggiunse la sua forma definitiva solo con l’accordo del 2024 tra Stellantis e MAUTO. Gli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola guidarono un restauro filologico che ha riportato alla luce gli elementi originali degli anni ’10, con installazioni multimediali interattive.

Particolare attenzione è stata dedicata alla conservazione dell’archivio storico, che conta oltre 5 km lineari di documenti, tra cui progetti tecnici, fotografie d’epoca e contratti commerciali dal 1899 a oggi. Questo patrimonio, digitalizzato in parte attraverso un progetto europeo del 2022, permette ai visitatori di accedere a documenti rari come il primo libro soci della Fiat o gli schizzi originali della Balilla.

Cosa vedere al Centro Storico Fiat: i primi modelli

Ingresso del Centro Storico Fiat e Fiat 3 1/2 HP

Ancora prima di entrare per fare il biglietto ( è previsto il biglietto combinato con il Museo dell’Auto) potete vedere esposto il primo modello di Fiat realizzato: la Fiat 3 1/2 HP, prodotto alla fine del 1899 negli stabilimenti Ceirano appena rilevati, mentre si allestiva lo stabilimento di corso Dante. Un modello che poteva raggiungere la velocità massima di ben 35 km/h e aveva come sterzo una specie di manubrio simile alla leva dei tram. Assomiglia più a una carrozza che alle moderne automobili.

Entrando nel museo vero e proprio si ripercorre la storia della Fiat attraverso i modelli esposti: il primo trattore, il Fiat 702 del 1919; e l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale. La Tipo 4, auto di lusso degli anni 10.

La Balilla 508 sport del 1933, vettura che raggiungeva i 110km orari con carrozzeria firmata Ghia.

Si passa quindi alla produzione del dopoguerra con la 1100 S e la 1400 cabriolet.

Centro Storico Fiat - 1400 cabriolet

Gli anni del boom economico: un’auto per tutti

A partire dagli anni ’50 l’auto diventa un fenomeno di massa: qui vediamo una maquette in legno della Fiat 600 davanti al celebre “Incanto Notturno” di Casorati che rafigura la piccola utilitaria davanti al panorama notturno di Torino . A fianco la Zigulì, versione della Fiat 124 prodotta a Togliattigrad in Unione Sovietica.

Una versione speciale della Fiat Multipla commissionata a Pininfarina per gli 80 anni dell’Avvocato Gianni Agnelli. A fianco una Dino 2400 Coupé, disegnata e prodotta da Bertone.

Non solo auto, ma arei, navi, manifesti pubblicitari.

Salendo al primo piano troviamo una serie di modellini di aerei e navi, diversi motori di aerei e riproduzioni in scala di motori navali. Più avanti l’Aereo G91 del 1956, un caccia bimotore, utilizzato dalle Frecce Tricolori.

Al primo piano è anche esposto Il tavolo dove venne siglato lo storico accordo del 1966 tra la Fiat e l’allora URSS che avrebbe portato alla fondazione di Togliattigrad per la produzione di auto in URSS.

Le pareti sono decorate con decine di foto d’archivio e di poster pubblicitari d’epoca che narrano l’evoluzione dell’Italia dal primo dopo guerra fino ai giorni nostri.

L’ufficio del padre dell’auto italiana: Dante Giacosa

Infine prima di scendere ammiriamo la ricostruzione dell’ufficio di Dante Giacosa, il mitico ingegnere e designer che disegnò i modelli indimenticabili che fecero il successo della Fiat: su tutti la Topolino, la 500 e la 600, ma anche la 124, la 127, la 128, la 130, la Bianchina, la A112 dell’Autobianchi. Un progettista capace di disegnare l’auto in tutte le sue parti, dalla meccanica alla carrozzeria, che lavorò in Fiat dal 1929 al 1970


L’archivio storico

All’interno dello stesso edificio si trova anche l’archivio aziendale (accessibile su prenotazione), che raccoglie documenti, 400.000 disegni tecnici e 5.000 volumi dedicati al mondo dell’automobilismo e alla storia industriale. L’archivio conserva inoltre 6 milioni di immagini, tra stampe, lastre e negativi, oltre a 200 ore di filmati d’epoca.

Attività per famiglie

Attraverso visite guidate interattive, laboratori didattici condotti da esperti e percorsi dedicati a temi come il design italiano o le auto celebri del cinema, bambini e visitatori possono avvicinarsi in modo divertente e creativo al mondo dei motori, sperimentare la costruzione di modelli e scoprire aspetti inediti della collezione. Per maggiori infomazioni e il calendario degli appuntamenti visitate il sito del Centro Storico Fiat.

Dove si trova il Centro Storico Fiat


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