Dopo aver visitato durante le vacanze estive dagli ex cantieri navali di Amsterdam, ci lamentavamo un po’ di come in una città post-industriale come Torino mancassero spazi così vivi ricavati in fabbriche dismesse.
Tranne alcune grandi riconversioni (Lingotto, Ogr, Parco Dora) gli spazi post-industriali rimasti in piedi e riutilizzati per ospitare attività culturali sono pochi rispetto ad altre città, considerato soprattutto l’ingente patrimonio di fabbriche che sono state demolite. Soprattutto ci sembrava che mancasse quella cultura dell’utilizzo spartano e senza troppi rimaneggiamenti tipica di città dalla spiccata attitudine “alternativa” come Berlino e Amsterdam.
Ma dopo aver visto il Bunker ci siamo ricreduti: anche a Torino c’è un posto dove le fabbriche sono rimaste in piedi così com’erano, al limite coperte da vegetazione o da alcune opere di sui muri.
Dove si organizzano le attività sportive più insolite: c’è uno specchio d’acqua dedicato al Wakeboard
campi da padel e da beach volley
agli orti urbani …
mercatini alternativi come il Bunker Big Market
e serate con dj internazionali (Scuba, Goldie e Josh Wink per citarne alcuni).
Per info: http://www.facebook.com/bunkertorino