Un altro pezzo di storia industriale di Torino che verrà cancellato: la Nebiolo di via Bologna angolo via Novara, proprio di fronte agli uffici del Toroc.
L’architetto Maurizio Zucca, che in passato ha organizzato interessanti manifestazioni in aree industriali, “occupazioni temporanee”, TAZ, come quella che anni fa ha fatto scoprire le OGR ai torinesi , propone un progetto di riutilizzo: un giardino urbano, le sedi delle Fondazione Merz e Einaudi, gallerie d’arte.
Invece che anonimi condomini…
Mi fa piacere che qualcuno s’interessi a questa importante questione…
Vorrei fare una precisazione doverosa in merito. E’ vero che il quartiere di Barriera di Milano è un’area povera di Torino, una zona fatiscente, un agglomerato di cubi in cemento e fabbriche in disuso. E’ vero anche che l’unico parco nei pressi di Barriera è la Colletta, ma ahime, troppo lontano da raggiungere a piedi. Gli unici alberi che spuntano qua e là sono quelli del Cimitero Monumentale!Ma è vero anche, che nella ex-fabbrica Nebiolo c’è l’amianto. Cavoli, l’AMIANTO!!
Consideriamo la riqualificazione del quartiere. D’accordo, anzi, d’accordissimo. Ma pensiamo anche alla salute dei cittadini.
Lo dice una che si sveglia con il canto delle gazze ladre, le quali, non di rado, frequentano il suo terrazzo in via como…peccato che questo spettacolo sia godibile solo per metà. Tutto il giardino è infatti recintato da un alto muro scrostato, su cui, ironia della sorte c’è scritto: “per la fata più dolce del canto del mare”.
Una fata che amerebbe raggiungere il bosco e il sottobosco che sta proprio di fronte casa sua, ma non può, perchè chiuso in gabbia. O in gabbia ci sta lei?
Federicazzurra
l’amianto si può sempre togliere senza abbattere tutto l’edificio….
questo è poco ma sicuro…
infatti nessuno proponeva di abbattere l’intero edificio. Semplicemente di pensare prima a considerare l’aspetto della sicurezza dei cittadini e poi quello della riqualificazione territoriale. Perchè non entrambe le cose?